cave canem


04:55 - 08/08/10

"Raid al 1°piano fallito, Dies Irae evitato riparando a Foggia.Domani torno con cibo x cani e rinforzi."

Rodi sarà anche un posto lontano e sperduto, ma di certo non dimenticato da Dio.
Stanotte ho rischiato grosso cercando di sabotare il Sacro Stereo lasciato in balcone dalle sorelle, per cui mi trovo a Foggia con quasi tre ore di anticipo.
Tornata dalla serata avevo raggiunto l'aggeggio e stavo cercando di aprire l'Attak per bloccare la manopola del volume. Mentre lottavo disperatamente col tappo incastrato è arrivato il camioncino della pulizia appartamenti, da cui sono  scese due inservienti dirette evidentemente alla mia scala. Nel panico più totale ho messo via tutto e gattonato verso il pianerottolo, poi ho sentito le voci delle donne allontanarsi.
Ho sbirciato sotto: tre dei cani randagi che vivono qui si erano avvicinati al camioncino senza smettere di abbaiare. Le donne sono tornate indietro per cercare di allontanarli.
Ne approfitto per tornare sul balcone delle suore, un occhio in strada e un altro sul cacciavite con cui sto cercando di staccare via il tasto d'accensione. Un attimo prima che le due salgano riesco finalmente a portarmi via il bottone e striscio a razzo fuori dal balcone, sogghignando.
Poi la radio cade fragorosamente.
Guardo con terrore il cavo di alimentazione, si è attorcigliato al tacco dei miei sandali e ora le due befane gridano AL LADRO AL LADRO.
Decollo su mentre sento alzarsi la tapparella accanto alla porta delle suore, mi tremano le mani ma riesco a ficcare la chiave e chiudermi dietro la porta di casa.
Da dentro sento la famosa Ira di Dio animare TUTTI gli appartamenti della palazzina, voci agitate e anche qualche bambino che scoppia a piangere. Aspetto a porte e serrande chiuse finché, dopo pranzo, mi sveglia di colpo un coro di alleluja in filodiffusione.
Con certa gente non si può competere.

ps.
Il giorno seguente (finalmente in buona compagnia) al posto delle suore c'era un ragazzino a bordo di un canotto sgonfio a salutare l'arrivo della mia coscienza lurida.

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