POMODORO S.P.A.
09/08/10 - 23:45
"Finalmente 1 tg,va bene anke se è il 5.Grazie agli scoop locali ho deciso,sarò bracciante agricolo a vita.Invidia?"
Ieri sera mia nonna era ipnotizzata davanti alla tv, io mangiavo dando le spalle alla Russia in fiamme e l'Italia annegata. Pubblicità con gli asiatici che scolpiscono Vigorsol a colpi di lingua, lei mi chiede perchè con tanti italiani a zonzo l'han fatta fare proprio a quei due. Come si spiega la globalizzazione a chi ha trascorso trent'anni fra orecchiette, ziti e cartellate? E peggio ancora, come confessarle gli incontri occasionali col nemico (primi picard e kebab) se da quando è nata dedica metà agosto per la conserva?
Anche se è passato molto tempo da quando mi arrampicavo sui tir di pelati per sceglierle i migliori, mi imbratto volentieri nei tre metri quadri infernali invasi da tegami e mestoli bollenti. Secondo mia nonna (classe 1924) è un modo come un altro per difendere il made in Italy, ammesso che ne valga ancora la pena. Sì perchè certe tradizioni sono coetanee ad altrettante pessime abitudini, se non addirittura più giovani.
Il meglio che può capitarti se coltivi pomodoro per undici ore al giorno, sperando tutta la vita nel meteo e nella salute, è prendere 600 euro di pensione e morire contento.
Pagate le piantine, l'affitto del terreno, i macchinari per la raccolta e i prodotti necessari al trattamento, ogni ettaro potrebbe rendere dai 2500 euro in su; dico potrebbe perchè la cifra varia in base a chi e come pesa i frutti, li compra e a quanto.
Spesso per non buttare via tutto si deve vendere al prezzo deciso da altri, che sono poi un unico grande cliente.
I sindacati del ramo sono più interessati a suggerire cosa conservare e cosa vendere subito per controllare l'oscillazione dei prezzi e il conseguente lucro, ignorando in toto l'esistenza di un monopolio tanto capriccioso quanto intoccabile dalla legge. Buon Appetito.
"Finalmente 1 tg,va bene anke se è il 5.Grazie agli scoop locali ho deciso,sarò bracciante agricolo a vita.Invidia?"
Ieri sera mia nonna era ipnotizzata davanti alla tv, io mangiavo dando le spalle alla Russia in fiamme e l'Italia annegata. Pubblicità con gli asiatici che scolpiscono Vigorsol a colpi di lingua, lei mi chiede perchè con tanti italiani a zonzo l'han fatta fare proprio a quei due. Come si spiega la globalizzazione a chi ha trascorso trent'anni fra orecchiette, ziti e cartellate? E peggio ancora, come confessarle gli incontri occasionali col nemico (primi picard e kebab) se da quando è nata dedica metà agosto per la conserva?
Anche se è passato molto tempo da quando mi arrampicavo sui tir di pelati per sceglierle i migliori, mi imbratto volentieri nei tre metri quadri infernali invasi da tegami e mestoli bollenti. Secondo mia nonna (classe 1924) è un modo come un altro per difendere il made in Italy, ammesso che ne valga ancora la pena. Sì perchè certe tradizioni sono coetanee ad altrettante pessime abitudini, se non addirittura più giovani.
Il meglio che può capitarti se coltivi pomodoro per undici ore al giorno, sperando tutta la vita nel meteo e nella salute, è prendere 600 euro di pensione e morire contento.
Pagate le piantine, l'affitto del terreno, i macchinari per la raccolta e i prodotti necessari al trattamento, ogni ettaro potrebbe rendere dai 2500 euro in su; dico potrebbe perchè la cifra varia in base a chi e come pesa i frutti, li compra e a quanto.
Spesso per non buttare via tutto si deve vendere al prezzo deciso da altri, che sono poi un unico grande cliente.
I sindacati del ramo sono più interessati a suggerire cosa conservare e cosa vendere subito per controllare l'oscillazione dei prezzi e il conseguente lucro, ignorando in toto l'esistenza di un monopolio tanto capriccioso quanto intoccabile dalla legge. Buon Appetito.

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