Sypontum Novellum

30/08/10  h 23.05

"T U T T O. tartarughe,neon,ricotta,bulini,collant,rane,mariti.primo treno h10.45-IC611,muoviti!"

L'80% delle persone che conosco ha un ascendente/affine a sud di Roma. Il 12% ha almeno un collaterale, l'8% vi è nato o residente. Chiaramente anche le persone che conosco dicono altrettanto dei propri conoscenti, quindi i terroni sono calamite a dispetto delle generazioni, la distanza e gli eventuali lifting d'accento, perchè rischiano di essere inevitabilmente attratti gli uni verso gli altri. Se (fatevi sotto, sociologi!) questa forza coesiva non esistesse, non avrei mai incontrato un concittadino qui, durante una curiosa e movimentata festa di fine estate.
Vista la prossimità graduale all'ovile mi sono concessa qualche giorno d'ospitalità dalla cugina che più di tutte riassume la suddetta dinamica, torinese da tre anni per professione, che nel bel mezzo dell'autunno scorso mi aveva fatto sognare coi racconti della Festa Madonna, un appuntamento fisso per tutti i manfredoniani e gli esuli antileghisti.

Senza pernacchie per le manifestazioni che hanno contribuito a ridefinire l'immaginario postfordista di Torino, questa occasione mi si è presentata fin dall'inizio più che grassa: c'è un ottimo cartellone di concerti, una pressione antropica da Louvre e parecchi spettacoli pirotecnici degni dell'attesa fino ai tre spari conclusivi (meglio se in spiaggia, con un paio di birre e qualche grado d'umidità).
 Il cuore dell'evento è l'area che ospita il luna park e l'enorme ipersuq dove si esprimono tutte le fantasie e i sogni culinari oltretevere, la shangri-la dei beoni fidelizzati alla porchetta d'asporto e il rosso cinabro. Il sabato mattina di Porta Palazzo sarebbe un ballo dei debuttanti al confronto, e non solo per la merce esposta. Lungo i tre viali principali si può comprare di tutto, dal sacro all'illecito al vivente e soprattutto esentasse (viste le risposte ridanciane a chi chiede lo scontrino) senza che nessuno dei passeggini assedianti il marciapiede vi faccia formalizzare più di tanto.
Uno strillone sui vent'anni, per esempio, vanta il ratto a un esercente lombardo grazie a cui può offrirmi corsetteria di lusso a 5€/kg, mentre un rigattiere incurante dei miei insulti offre versioni economiche del Duce.

Il peggio è la puzza dei generatori mischiata agli acuti dei collaudatori di elettrodomestici, perché il delirio d'efficienza casalinga viene amplificato da microfoni radio degni della security del Montecarlo di Monaco.

Ciliegina sulla torta, la cartomante all'angolo fra il kebab semovibile e il torcinello tascabile, che mi squadra come avessi la morte addosso, mentre è solo polvere negli occhi.