«[24/02/11] caterina finelli: allora c'è una dell'alta borghesia che si chiama Monica. è la cattiva innamorata di Gustavo, mia nonna dice zucculò. Questi due trombano, lei resta incinta ma lui nel frattempo ammazza il padre di Pedro, cioè il sindaco, quindi deve nascondersi e fare la vita da latitante. Monica però non può disonorare la sua famiglia di notissimi armatori partorendo un figlio di nessuno, perciò si sposa con Pedro, che sta dietro a una ballerina di nome Crystal, figlia segreta del parroco e la donna delle pulizie. Infatti quando Crystal nasce la domestica è costretta ad abbandonarla davanti a un supermercato perchè è troppo povera e non può rischiare uno scandalo con tutto il paese.
Crystal la buona cresce in povertà, ma visto che è strafiga e col pelo sullo stomaco diventa prima ballerina della compagnia cittadina. Pedro la vede ballare in teatro e si innamora, ma lei non lo vuole perchè gli uomini sono stati la rovina di sua madre, che ha conosciuto poche puntate fa. Di più: Monica la cattiva è ormai al terzo mese e riesce a farsi sposare da Pedro facendogli credere che sia incinta di lui e non di Gustavo o' malamente.
Poi però ha un incidente e le devono prendere il sangue. Così si scopre che il figlio che aspetta non è di Pedro, ma di Gustavo. Perciò Pedro va dal parroco padre di Crystal e gli dice anche se viviamo in questo cattolicissimo paesino tu mi devi far divorziare altrimenti dico a tutti che quella svergognata che s'è fatta sposare con la bugia è tua figlia. Monica perciò resta sola e disperata, perchè in fondo ama anche Pedro, e decide di raggiungere Gustavo nello scantinato dove si era nascosto per mettere fine a tutta la bagarre e vendicarsi.
Va lì e gli spara. Lui ricambia, si ammazzano a vicenda in questa sparatoria con sottofondo di fado e flamenco straziante e quando sono ridotti in fin di vita, ormai accasciati a terra nella polvere e nel sangue, si prendono la mano l'un l'altro e muoiono. Dettaglio, Piano Americano, Totalone, dissolvenza a nero. Tutto ciò mentre Pedro e Crystal stanno per incontrarsi e qui nn so che è successo perchè sn tornata e qui non ho la tv ;(" 

Chissà come è andata a finire tra quei due, la prossima volta che torno qui mia nonna mi aggiorna di sicuro. Nessuno presta tanta attenzione alle soap venezuelane né ha lo stesso stile nel raccontarle, infatti quando passo a trovarla c'è sempre qualche episodio della sua vita pronto per me.
Oggi è quello del primo cinema con mio nonno, quando si erano appena fidanzati. Accanto le si era seduto un ragazzo che non smetteva di fissarla nonostante lei tenesse la mano di nonno stretta nella sua, dall'altra parte. Lo sconosciuto iniziò ad avvicinarsi a lei prima col gomito, poi con l'avambraccio e poi con tutto il viso. All'improvviso lei si voltò e quello era talmente vicino che riuscì a sentirgli l'odore di tabacco in bocca, quindi si schiacciò infastidita verso mio nonno, che le chiese cosa non andasse. Lei non disse nulla, ma il tizio si avvicinò di nuovo. Allora mia nonna, un'ottantenne che ora guarda la tv con le bifocali e le cuffie, lo afferrò dalla zazzera riccia e gli sbattè la testa sul bracciolo della poltrona finchè quello si alzò e uscì di corsa dalla sala.
Poi c'è quella di quando andò in campagna con le donne rimaste a dividersi il lavoro che spettava ai parenti maschi impegnati a disertare il fronte. Incrociarono un gruppo di manovali al lato della strada che le importunò. Questi erano quasi tutti oltre l'età adatta alla leva o con un difetto fisico evidente: chi senza un piede, chi quasi cieco, chi senza denti. Uno raggiunse mia nonna afferrandola dalla cintura e la trattenne a sé, dicendo che era rimasto a digiuno sin dall'inizio della guerra. Anche lei lo era, e chissà se avrebbe mai rivisto mio nonno, ma gli serrò la mano e la guidò tra le pieghe dell'abito di stoffa ruvida che indossava in campagna per fargli sentire bene la forma liscia e allungata della canna di pistola che ci teneva nascosta sotto. Il poveraccio ritrasse la mano spaventato e finalmente le lasciò allontanare.

Chissà che avrei fatto io al suo posto. Lei finisce di raccontare sorridendo, poi se la prende con la tv che parla di Yara a tutte le ore, coi giornalisti che non la lasciano in pace e poi pure coi genitori, che anziché il cellulare avrebbero dovuto darle ben altro, come a Monica, quella della soap.


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